La mia fine del mondo

Non ho mai creduto che sarebbe arrivata una pioggia di meteoriti, o le cavallette o gli alieni o che di punto in bianco sarebbe sparito tutto in un enorme e cosmico PUFF!! Il nostro calendario finisce il 31 dicembre di ogni anno, quello dei Maya dura qualche millennio in più del nostro. Tutto qua.

La fine di un ciclo, l’inizio di un altro.

E tutti (ma anche no) ad aspettare chissàcosa. I più ragionevoli aspettavano il cambiamento, come se tra il 31 dicembre e il 1° gennaio ci fossero cambiamenti sensibili. Credo che potrebbero volerci degli anni per capire se è successo veramente qualcosa.

Per me qualcosa è cambiato, ma senza scomodare il cosmo o i Maya, gli Aztechi e tutto il cucuzzaro.

credo che il 2012 sia stato l’anno più merdoso della mia vita e quando, verso la fine,  ho intravisto delle buone nuove far capolino e darmi speranza per il 2013, ecco che il 28 dicembre, a mo’ di botto di chiusura, ti arriva tra capo e collo una di quelle robe che ti lascia senza parole.

Quasi come scoprire che babbo natale non esiste, o che coccolino non parla per davvero.

Ah. Era solo un film.

Bello. Di quelli che magari ti vien voglia di guardarli mille volte, ma un film.

Finto.

E quelle belle persone, tutti attori.

Mi sento come se fosse appena passato un uragano e stessi passeggiando tra i resti della mia vita prendendo in mano pezzi di cose, un tempo di un valore inestimabile,  e poi ributtandoli dove capita.

Per me la fine del mondo c’è stata.

è durata un minuto

ha cambiato tutto

ma sopravviverò.

 

 

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Voglie culinarie

…capita di andare al supermercato e comprare

riso basmati

cous cous

spaghettini di soja

pensando di cimentarsi in qualche piatto esotico.

E poi torni a casa e l’unica cosa di cui avresti voglia

è una rustica e genuina padellata di trippa in umido.

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Tatuaggi

Io ne ho cinque.

Il primo ce l’ho ormai da 17 anni.

Me lo son fatta da sola, senza sapere bene cosa facevo. Dei buchi profondi, così l’inchiostro sei sicura che resta dentro,  e un tratto tremolante. Da mano inesperta, da dolore autoinflitto.

Un tatuaggio cresciuto dalla pelle di una ragazzina a quella di una donna.

I tratti si sono distesi e ora sembrano belli decisi.

Sbiaditi, ma decisi.

Il secondo è azzurro e non lo vedo mai. So che c’è, che lo capisco solo io.

Il terzo è uno di quelli fatti senza pensare. Quelli che potrei pentirmene, ma non credo lo farò mai.

Il quarto è piccolo, incompiuto. Lasciato volutamente a metà.

Il quinto è tatuaggio vivo. Di quelli che ogni tanto aggiungi qualcosa, un colore, un decoro….

finchè c’è abbastanza anima da tatuare

 

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Al fresco

Caldo africano, arriva la fiammata, punte di 38°.

Non sarà un problema mio.

Io, fino a fine mese sarò qui.

Alleghe.

Dolomiti bellunesi.

E forse dovrò portarmi l’ombrello.

Quindi, buona sudata a tutti.

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Le scarpe nuove

Mi è capitato qualche volta nella vita di comprare le scarpe, ma stavolta è diverso.
Per 10, forse 11 estati di fila, i miei piedi hanno calzato un paio di nike di tela beige.
Quest’anno, per uniformarsi al catastrofismo generale del 2012, per qualche strana profezia maya, mi hanno abbandonato.
Suole bucate.
Finite.
Non ce n’è più.

Con le nike invernali (nere, stesso modello di quelle estive) morto un papa se n’è sempre fatto un altro.
Le invernali mi durano meno. Non ho ciabatte cui alternarle, se si rovinano e ci entra l’acqua, il disagio si sente prima.
Con le nike invernali sono già al secondo paio.

Quindi?

La mia logica vorrebbe un nuovo paio di nike di tela beige.
Invece io ho comprato un paio di sneakers marroncine.
Sono ufficialmente senza scarpe da tennis.

Io ci ho provato, ora vediamo quanto duro prima di

  • tirar fuori le invernali anche fuori stagione
  • tirar fuori quelle bianche, tristi, di quando andavo in palestra
  • ricomprarmi un paio di nike di tela beige.
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Un chianti invecchiato col petto di pollo

Papo – Sai, tua sorella ierisera a cena col fidanzato ha stappato una bottiglia ma ha detto che il vino non era buono

Io – E che s’è bevuta che di bianchi non ce n’erano?

P – Un rosso

Io – Col petto di pollo?? O_O

P – Eh sì, gli ha fatto scegliere un vino tra quelli che c’erano…mi sa un Chianti, uno di quelli invecchiati.

E lì mi son venuti i sudori, perchè tra tutte quelle bottiglie ci sono anche un Brunello di Montalcino del 1977 e un Chianti Classico riserva del 1965
E sono bottiglie mie.
Tesori più che bottiglie.
Temevo già di dover uccidere.

Poi il sollievo, il Chianti era un Putto del 2001.

Sollievo per modo di dire perchè  uno che mi stappa un rosso col petto di pollo io non lo vorrei manco seduto a tavola, se ci metti poi che il rosso in questione è un chianti di 11 anni io non gli aprirei manco la porta della cucina.

E invece potrebbe essere mio cognato.

 

 

 

 

 

 

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Metodo Montessori: se non lo vedi..non ci credi

Ne avevo sentito parlare di questo metodo Montessori.

Non ne sapevo molto e ora ne so quanto prima. Poco.

Però oggi ho portato in visita nel bosco una quinta elementare montessoriana.

Ti cambia la vita.

Ti chiedi perchè non lo adottino in tutte le scuole.

Equilibrati, educati, responsabili, ubbidienti, rispettosi, intelligenti, vivaci….e TUTTI con una forte personalità.

La classe migliore che mi sia mai capitata da 4 anni ad oggi.

Se non lo vedi non ci credi.

 

 

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Farò i dispetti a chi sarà cattivo e…non farò il becco d’un quattrino.

La canzone non diceva proprio così però la realtà è questa.

Fondamentalmente sono una persona onesta io.

Ho un miliardo di difetti, ne sono consapevole. Sono vendicativa e so essere davvero stronza con chi…sarà cattivo, ma di fondo sono buona.

Mi hanno offerto un compenso quasi doppio rispetto a quello che avrei voluto chiedere.
Ho rifiutato.
Perchè l’offerta veniva da colleghi che non navigano nell’oro e che avevano fatto l’errore di sovrastimare il tempo che avrei impiegato a svolgere un lavoro.

Ho trovato 5 euro a terra.
Sapevo che erano soldi caduti dalle tasche di un bambino venuto  in gita.
Potevo tenerli, ma non l’ho fatto.

Una mamma mi ha chiesto di dare ripetizioni a suo figlio.
Mi ha chiesto di provare a fare i miracoli di fine anno.
Sapendo di non poter dedicare a suo figlio il tempo che merita, ho rifiutato.
Non riuscirei a portarlo alla sufficienza e farei solo sprecare soldi ai genitori.

Mi hanno detto “Sei stupida, che ti frega?? erano soldi in tasca!!”

…io però non ci riesco a guadagnare soldi ingannando persone che non se lo meritano.

Coi cattivi non mi faccio scrupoli, e se posso sono peggio di una sanguisuga.
C’è gente a cui prenderei anche quello che ha addosso pur di togliergli qualunque cosa, chè tanto già son vuoti dentro…

Ma non posso rubare soldi a chi non se lo merita.

E così eccomi qua.
Senza il becco d’un quattrino
Faccio festa per trenta giorni al mese, senza un lavoro degno di tale nome….ma se mi guardo allo specchio almeno sorrido.

Con l’onestà di sicuro non cresce il conto in banca, ma si diventa ricchi dentro.
Non ci fai la spesa
Non ci paghi le bollette nè ci fai il pieno.
Ma ci si sente bene lo stesso.

….poi magari dopodomani mi maledico e mi dico da sola che sono una cogliona, ma finchè non succede mi godo la mia onestà

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Musica, peli, droga e Marco Carta

Patti Smith non si depila. Sembra un uomo, su questo siamo tutti d’accordo.

Ma siamo anche d’accordo sul fatto che sia, molto probabilmente, la donna più rocker della storia.

Se fai la storia, dunque, puoi permetterti il lusso di non depilarti, di uscire dagli schemi.

O forse se sei fuori dagli schemi fai la storia.

O forse facevi.

Perchè adesso, onestamente, faccio fatica anche a capire quali siano gli schemi da cui uscire.

Mi viene in mente Jim Morrison e Marco Carta.

Janis Joplin e Paola e Chiara, se ancora esistono da qualche parte.

I Pink Floyd e i Take That.

Freddie Mercury e Gigi d’Alessio.

Ho 30 anni suonati…e se dico Musica, con la emme maiuscola, devo per forza tornare indietro di 40 anni.

Devo andare a ravanare in un periodo che non conosco, dove nemmeno c’ero.

Ascolto, in religioso silenzio, della musica scritta e probabilmente suonata sotto l’effetto di dio solo sa cosa.

E mi piace.

E non trovo nulla di ugualmente interessante oggi.

Si drogano uguale, sentendosi però più in colpa, ma della roba così non la scriveranno mai.

So che esiste un Marco Carta, che ha vinto Amici, che forse ha vinto anche SanRemo.

Non so che faccia abbia, non so cosa canti.

Trovo che non ci sia, al momento, nessun giovane cantante entusiasmante.

Tutti quelli degni di chapeau, per me, sono poco sotto o oltre i 50 anni.

Il più giovane che salvo è Jovanotti. 46 anni.

Ormai vecchio anche lui.

Dove sono i Syd Barrett di oggi?

Dov’è la Patti Smith dei giorni nostri?

Abbiamo Emma, Alessandra, Marco, e tutti gli Amici….costruiti e scelti a tavolino.

Successi “studiati” un po’ meglio delle lollipop sulla scia delle Spice Girls.

Non lo so, mi sembra tutto troppo finto.

Tutto.

 

 

 

 

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Altro che insalata…

Merita di essere condivisa.

Cavolo cappuccio tagliato a capelli d’angelo

Pane raffermo insaporito con peperoncino, pepe e aglio tagliato a cubetti

noci a pezzettini

formaggio a pezzettini (io ci ho messo dell’emmenthal)

volendo ci starebbe bene anche una mela o una pera.

Io mangio scondito…quindi per me sulla verdura, salvo rarissime eccezioni, non esiste nè olio nè sale nè aceto….quindi non so dire se potrebbero starci bene.

So che io son due giorni che mangio questa ricca insalatona a pranzo e a cena.

Domani prevedo esplosioni intestinali di notevole entità, ma ne vale la pena.

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